Vetrina della settimana per Maria Grazia Ladu, classe 2001, attaccante e capitano della Sassari Torres.

Ciao Maria Grazia, per iniziare, un breve riepilogo delle tue esperienze calcistiche

“Ho iniziato a tirare i primi calci ad un pallone all’età di 7 anni, invogliato da mio padre, praticando per diverso tempo anche l’atletica prima di dedicarmi unicamente al calcio; la mia carriera agonistica è fortemente legata alla Sassari Torres nelle cui fila sono approdata nell’ultimo anno di serie A, alternando poi da protagonista campionati di serie B e C”.

La Nazionale giovanile

“Ho avuto l’onore di far parte delle selezioni under 16 e 17 nonché di partecipare ad un raduno con l’under 19; indelebili le emozioni dei ricordi della fase finale del campionato europeo nonché la prima rete siglata in maglia azzurra”.

Il campionato

 “Inizialmente abbiamo pagato dazio per l’inesperienza nel salto di categoria, confrontandoci in un torneo per molti di noi inedito e pieno di insidie; nel tempo, grazie ai nuovi innesti e all’apporto del mister subentrato le cose sono migliorate; siamo un gruppo nuovo che nel tempo si sta rimettendo in gioco nel migliore dei modi”.

Capitano della squadra

 “Rappresentare la mia squadra e soprattutto la mia terra, è un motivo di grande orgoglio, specie per una come me di origine sarde, cresciuta sin da piccola con il mito della Sassari Torres, vincitrice di memorabili scudetti; sono una ragazza non molto espansiva e per nulla arrogante ma riesco a farmi capire da tutte le compagne di squadra in maniera indifferente, a prescindere dalla loro età”.

La gara che vorresti rivivere

“A livello di club il pareggio fuori casa ottenuto per 1-1 con l’Arezzo nella scorsa stagione, la gara spartiacque che ci ha dato convinzione nei nostri mezzi, avviandoci ad una serie di vittorie consecutive che ci hanno permesso di rimontare lo svantaggio dal vertice della classifica per poi conquistare la promozione nella serie cadetta; a livello azzurro, rivivrei ogni momento in quanto rivestire quella maglia è semplicemente qualcosa di unico e speciale”.