Vetrina della giornata dedicata a Kristin Carrer, classe 2002, trequartista ed all’occorrenza esterno o mezzala in forza alla Sassari Torres.
Ciao Kristin, per iniziare una breve panoramica della tua carriera
“Provengo da una famiglia legate al mondo del calcio. Quando mi chiedono la ragione per cui ho incominciato, rispondo sempre per mio fratello, l’ho sempre ammirato fin da piccolina. Era la mia fonte di ispirazione, lui ha giocato nelle giovanili del Torino e quest'anno ha giocato nel Vado in serie D per poi trasferirsi a Dicembre al San Marino mentre mio padre ha giocato fino alla serie C ed adesso ha conseguito il patentino Uefa e dopo aver allenato per tanti anni fa il D.S. Era prevedibile, pertanto, che in un contesto del genere non potessi "passarla liscia", pur considerando che ho da sempre adorato giocare a calcio, sin da piccolina. Ammetto che ci hanno provato in tanti a dissuadermi portandomi a provare tutti gli sport possibili, ma non c’è stato nulla da fare, il mio sport predestinato era il calcio! “.
La descrizione del tuo ruolo
“Mi dicono che dispongo di qualità nelle giocate ed un’ottima capacità aerobica ma devo migliorare nella fase di interdizione. Nasco trequartista, ed infatti di norma mi hanno sempre utilizzata in maniera che potessi giocare molti palloni, ma posso tranquillamente giocare anche da esterno alto o mezzala”.
I motivi del tuo passaggio alla Torres
“Dopo i tanti anni alla Juventus e l'arrivo fino in prima squadra, ho subito un grave infortunio e quando sono arrivata alla Sampdoria questa estate avevo ancora i postumi dello stesso, tanto che non ho potuto vedere il campo per la prima parte di stagione. Quando mi sono ripresa, la Sampdoria stava andando a mille ed in accordo con la società blucerchiata abbiamo deciso che fare un’avventura diversa che mi avesse permesso di poter giocare regolarmente e maturare esperienza fosse la scelta migliore. Sono arrivate diverse offerte e tra le tante ho scelto ho scelto la società sarda per la storia, il blasone ed il palmares che la contraddistingue”.
Un giudizio sul campionato di serie B e sulla stagione
“La serie B quest’anno ha alzato enormemente il livello. Noi dopo una prima parte di stagione discutibile abbiamo preso maggiore consapevolezza dei nostri mezzi e nella seconda parte di stagione i risultati si sono visti. Sotto il profilo personale, purtroppo, un banale piccolo infortunio mi ha fermato per un mesetto, proprio quando stavo trovando regolarità e condizione, ma anche senza di me le mie compagne hanno avuto modo di dimostrare il loro valore”.
Obiettivi stagionali ed a lungo termine
“L'obiettivo stagionale è già stato raggiunto, permettendomi di fare un buon campionato di squadra con la Torres e mettere in saccoccia esperienza, presenze e minuti. Non è mai facile giocare a nessuno livello. Per il futuro in primis vorrei migliorarmi sui miei punti latenti, il resto verrà poi da sè.
Mia madre è di nazionalità russa ma di origine Ucraina, e per lei questo non è un bel momento. Io sono stata chiamata diverse volte dalla Nazionale Russa ma purtroppo prima per infortunio ed adesso per lo scoppio delle ostilità con l'Ucraina non sono mai riuscita a scendere in campo con loro. Adesso ho aderito ad un progetto sportivo amatoriale con una squadra russofona di Torino dove giocano insieme e con la stessa maglia ragazzi e ragazze di nazionalità Russa, Ucraina, Bielorussa, etc.. tutti insieme con la stessa divisa. Lo sport deve unire e speriamo che questo sia un chiaro messaggio ai governanti perchè le ostilità devono finire”.
La tua vita fuori dal campo di gioco
“Sono iscritta all’università UniPegaso, facoltà Scienze Motorie. Mi ritengo una sportiva a 360 gradi, ho sempre amato praticare ogni tipo di sport, arrivando anche a disputare i campionati nazionali di ping pong.
Al di fuori dello sport, una mia grande passione è il ballo, in particolar modo il latino-americano, infatti molto spesso mi scambiano per una ballerina”.