Vetrina della settimana dedicata ad Alice Valgimigli, classe 1994, portiere dell’Arezzo, squadra toscana capolista del girone A di serie C.

Ciao Alice, per iniziare, un breve excursus del tuo percorso calcistico

“Per quanto riguarda il calcio ad 11, sono cresciuta ed ho iniziato la mia carriera agonistica nel Firenze, vincendo uno scudetto Primavera in finale con il Torino con un rigore da me parato su Annalisa Favole per poi passare alla Florentia, nelle cui fila ho contribuito alla straordinaria cavalcata che ci ha portati dalla serie D alla serie A, prima di accasarmi ad Arezzo; ho maturato inoltre delle esperienze nel calcio a cinque”.

La scelta di diventare portiere

“Ad inizio carriera giocavo come terzino e ci divertivamo a mettere in crisi gli avversari, considerato che sull’altra fascia giocava mia sorella gemella Ginevra; la mia scelta di giocare come portiere è legata ad un particolare aneddoto; nel corso di una stagione rischiavamo di non disputare il campionato perché non avevamo un portiere in rosa ed allora il mister Nicoli ci fece provare a rotazione la possibilità di giocare in porta; effettuata la prova mi proposi come volontaria già alla prima gara ufficiale, in considerazione del fatto che avevo qualche acciacco ma soprattutto mi ero divertita tanto a rivestire quel ruolo”.

Una curiosità divertente da ricordare

“A seguito di una mia infrazione di gioco mi fu decretata una squalifica nel campionato Primavera che fu scontata da mia sorella gemella Ginevra, infortunata e presente in tribuna sugli spalti”.

Il tuo titolo di studio

Mi sono laureata con 1110 in Scienze e tecniche dello sport e delle attività motorie preventive e adattate con tesi di laurea in “Dilettantismo formale e professionismo di fatto: la figura della donna nel calcio segnata da diseguaglianze e discriminazioni”.

Il campionato

“Il torneo si è livellato verso l’alto, rispetto allo scorso anno, ci sono diverse squadre che possono lottare per il vertice; siamo in testa ma ci aspettano una serie di gare cruciali senza dimenticare che il Pinerolo deve recuperare alcune gare”

Il segreto della squadra

“La voglia di restare uniti e fare gruppo nonché lo spirito di sacrificio che ci accompagna nella ricerca degli obiettivi comuni, è il nostro valore aggiunto”.

Il tuo futuro

 “Ho raggiunto il mio equilibrio qui ad Arezzo ed ho intenzione di finire in questa piazza la mia carriera, in considerazione anche della possibilità di poter conciliare il lavoro che rimane la priorità nella mia vita”.