A tu per tu con Laura Rodriguez, difensore centrale, classe 1999, storico capitano della squadra romagnola nelle passate stagioni.

Ciao Laura, come si vive lontano dai campi di gioco ?

“E’ difficile definire e quantificare quanto mi manchi il mondo del calcio, sto vivendo una situazione nuova alla quale non ero abituata, avendo giocato sempre al pallone sin da piccina; sto frequentando la facoltà universitaria di Magistrale a Firenze, la vita è fatta di altre priorità ed in questo momento lo studio e la prospettiva di un lavoro hanno la precedenza sullo sport; mi sono presa un periodo di stand-by inevitabile, non avrei potuto conciliare entrambe le cose, sono dell’idea che qualsiasi cosa va portata avanti nel migliore dei modi senza interferenze esterne ma  non escludo un domani non troppo lontano di ritornare a calcare i campi di gioco una volta che avrà completato il mio percorso di studi”.

Continui a seguire il Riccione ?

“Sono rimasto in contatto ed in buoni rapporti con la società e le mie ex compagne di squadra; seguo costantemente l’andamento delle gare seppur da lontano, cercando di vederle da remoto quando sono proposte le dirette sui social; sono contenta che la squadra stia disputando una buona stagione, rimango sempre una loro accanita tifosa”.

Un breve riepilogo della tua carriera

“Fino ai 13 anni ho giocato con i maschietti a Rimini, nel 2013 sono stata convocata in una rappresentativa regionale vincendo il titolo di campionessa d’Italia; l’anno successivo ho militato nell’under 15 e per tre stagioni nella selezione under 23; a 15 anni sono approdata nella squadra femminile del Riccione con cui ho vinto per due anni la Coppa Emilia, la coppa del Campionato, nonché militato in prima squadra in serie B e C oltre che nella squadra Primavera”.

Il tuo esordio in prima squadra

“Sin dal 2013 sono in prima squadra; dopo essere stata chiamata per sostituire una ragazza espulsa nel mio ruolo, sono riuscita a conquistarmi un posto in pianta stabile nella rosa; sono stata anche il capitano della compagine Primavera”.

Un primo bilancio della tua carriera

“Ho dato e mi sono spesa tanto ma penso di aver più ricevuto dal mondo del pallone; ho fatto diversi sacrifici ma sono convinta che ne è valsa la pena, in quanto se sono la persona che sono adesso, gran parte del percorso di crescita e maturazione lo devo indubbiamente al calcio”.