Alla scoperta di Victoria Codarin, classe 2003, centrocampista del Portogruaro, titolare nello spareggio playout con il Mittici che ha decretato la salvezza.
Ciao Victoria, per iniziare una breve descrizione della tua carriera
“Ho iniziato a tirare i primi calci ad un pallone all’età di 8 anni, vincendo le iniziali resistenze di mia madre, andando a giocare con i maschietti del mio paese nella squadra del Cjarlins-muzane; a seguire dopo 5 stagioni sono passata per limiti di età nella squadra femminile dell’Udinese dove ho vissute fantastiche annate, seppur martoriate da infortuni, prima del passaggio al Portogruaro nella scorsa estate; vanto inoltre delle presenze con la Rappresentativa con la quale siamo state vice campionesse d’Italia nel torneo under 15, superate solo ai supplementari in finale dalla Longobarda”.
Il tuo passaggio al Portogruaro
“Avevo diverse opzioni di scelta ma l’ambizioso programma per le under 19 e le parole proferite dal Presidente e dal direttore sportivo sono state determinanti nel sciogliere ogni dubbio; la presenza inoltre nella rosa di una mia vecchia compagna di squadra ai tempi dell’Udinese ha fatto la differenza”.
Spareggio playout
“E’ stato sorprendente ed allo stesso tempo gratificante poter disputare come titolare, la gara decisiva della stagione con il Mittici. Inizialmente ero tesa ma una volta scesa in campo ho dominato le emozioni, riuscendo a giocare come meglio so fare, senza alcun tipo di condizionamento”.
Gli infortuni del passato
“Nella mia carriera ho dovuto superare diversi momenti difficili, specie in occasione della rottura al crociato anteriore; devo ringraziare di vero cuore lo staff dell’Udinese, oltre alla famiglia e alle compagne di squadra che mi sono state vicine in quei momenti, nonché il Portogruaro per avermi dato fiducia e creduto nei miei mezzi, nonostante le non ottimali condizioni fisiche di allora”.
La Victoria fuori dal campo
“Sono una studentessa di economia aziendale nonché una lavoratrice stagionale in estate; cerco di fare il possibile per fare conciliare il tutto nella giornata e quando ci riesco seppur stremata mi ritengo soddisfatta ed appagata degli sforzi fatti”.
Prospettive per il futuro
“Non mi piace pormi obiettivi nel calcio, punto a dare il massimo sempre volta per volta, senza crearmi aspettative per evitare delusioni; in questo modo sono piu’ tranquilla e riesco a rendere al meglio”.