Alice Valgimigli- l'abC del calcio femminile

Oggi vi portiamo in Toscana, terra di antiche città tra opere d’arte uniche al mondo ma anche piccoli borghi dove il tempo sembra essersi fermato con le sue dolci colline.

Qualche indizio sulla nostra protagonista?

  • Il suo idolo è Sebastian Frey.
  • Arezzo è la sua isola felice.
  • I suoi alunni sono i suoi primi fan

Di chi parliamo?

Di Alice Valgimigli, portiere dell’Arezzo, ma fiorentina doc in tutto e per tutto.

E lo si capisce non soltanto quando afferma che “babbo” e mamma sono felicissimi per la sua carriera, ma anche quando ripensa al suo esordio in serie A avvenuto proprio con il Firenze.

 

Un legame davvero importante quello di Alice con la sua città natale che è letteralmente sbocciato durante la finale scudetto Primavera quando, parando il rigore decisivo contro il Torino, si è resa protagonista di una storica vittoria per la società viola.

A condividere con lei questa passione, c’è sempre stata sua sorella gemella Ginevra, con la quale per tanti anni ha fatto impazzire allenatori e arbitri data l’evidente somiglianza.

 

Ma chi è letteralmente impazzito per lei sono i suoi alunni, divenuti suoi primi fan tanto che il lunedi la prima domanda è sempre “maestra avete vinto?” oppure “maestra ho visto la tua partita in tv”.

A riguardo afferma: “Mi ricordo quando gli dissi che giocavo a calcio, i loro occhi parlavano da soli, e gli occhi dei bambini sono veri: era un po’ come avessero visto il loro idolo, è stato bellissimo. Molto spesso mi regalano disegni di me che gioco a calcio e per me è sempre un’emozione”.

Una responsabilità grande quella di Alice, come quella del ruolo delicato che occupa in campo.

“È stata una scelta coraggiosa, maledetta tante volte ma che rifarei.

Penso che il ruolo del portiere ti formi anche come persona.

Sei da solo e in tante occasioni tutto dipende da te, come nella vita“.

 

Ad maiora, Alice.

 

A cura di Valeria Locuratolo 

 

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